14 Mag Cassazione civile Sez. I sentenza n. 4920 del 26 maggio 1990
Testo massima n. 1
La separazione personale dei coniugi deve essere pronunciata, ai sensi dell’art. 151 c.c., ogni volta che sia accertata la sussistenza di fatti obiettivi che rendano intollerabile la prosecuzione della convivenza o che siano di pregiudizio per la prole, anche quando non risulti che i coniugi abbiano avuto un comportamento volontariamente e consapevolmente contrario ai doveri nascenti dal matrimonio. Pertanto, può essere considerato idoneo a determinare, in concreto, una situazione di improseguibilità della convivenza o di grave pregiudizio per la prole anche il comportamento del coniuge, ispirato a motivi ideologici, che si ricolleghi all’esercizio di diritti garantiti dall’art. 19 Cost. e che rientri, inoltre, nell’ambito dei poteri-doveri inerenti alla potestà genitoriale,
quando il detto comportamento si traduca in atti oppressivi di intolleranza ed aggressività. [ Nella specie, la S.C. in base all’enunciato principio ha confermato la decisione dei giudici del merito che avevano dichiarato la separazione con riguardo ad un contrasto tra i coniugi sul modo di professare la religione e di educare i figli dal punto di vista religioso ].
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