Cass. pen. n. 43693 del 9 luglio 2021

Testo massima n. 1


Configura un'ipotesi di concorso morale nel reato di omicidio il cd. mandato in bianco, ossia l'ordine impartito dall'agente di uccidere persone designate in funzione dell'appartenenza ad un certo gruppo, atteso che i soggetti passivi, anche se non indicati individualmente, sono determinabili in base a caratteristiche selettive rispondenti alle finalità perseguite dall'agente stesso. (Nella specie, l'imputato, in qualità di Ministro degli Esteri di uno Stato governato da dittatura militare e membro di un organismo deputato alla repressione della lotta sovversiva contro le formazioni rivoluzionarie e gli oppositori al regime, con poteri di comando assoluto per l'attuazione del c.d. Piano Condor stipulato tra i Paesi dell'America Latina, aveva ordinato operazioni di sequestro ed omicidio di soggetti individuati in ragione della loro appartenenza a specifici gruppi di opposizione politica, garantendo l'impunità agli esecutori).

Testo massima n. 2


Non è applicabile la causa di giustificazione dell'adempimento di un dovere nel caso in cui il militare abbia agito in esecuzione di ordine, impartito da un superiore gerarchico, avente manifestamente ad oggetto la commissione di un reato, essendo il primo tenuto a non eseguirlo e ad informare al più presto i superiori. (Nella specie la Corte ha escluso la configurabilità dell'esimente invocata da un "quadro intermedio" militare di uno Stato estero dittatoriale, incaricato della esecuzione del progetto di eliminazione degli oppositori politici del regime, che ne prevedeva l'arresto, il sequestro, la successiva detenzione clandestina con sottoposizione a torture e la definitiva eliminazione con occultamento dei cadaveri).

Normativa correlata