14 Mag Cassazione civile Sez. I sentenza n. 1891 del 22 giugno 1974
Testo massima n. 1
L’interposizione reale di persona — la quale, a differenza dell’interposizione fittizia, non configura un’ipotesi di simulazione relativa — si basa su un particolare rapporto fra interponente ed interposto che riveste di regola, il carattere del mandato senza rappresentanza e si verifica allorquando un soggetto [ l’interposto ], d’intesa con un altro soggetto [ l’interponente ], contratta in nome proprio con un terzo soggetto e diventa titolare effettivo dei diritti derivanti dal contratto, con l’obbligo, nascente dal rapporto interno con l’interponente, di ritrasferire a quest’ultimo i diritti in tal modo acquistati. Nell’interposizione fittizia si ha, invece, un accordo simulatorio intercorrente fra tre soggetti — il contraente effettivo o interponente, il contraente fittizio o interposto e l’altro contraente — per effetto del quale la stipulazione del negozio con la persona interposta è soltanto apparente, poiché nella realtà il vero contraente è la persona che non figura nel negozio nei cui confronti l’altro contraente intende assumere tutti i diritti ed obblighi contrattuali.
Articoli correlati
[adrotate group=”9″]