14 Mag Cassazione penale Sez. Unite sentenza n. 5 del 8 maggio 1996
Testo massima n. 1
L’esistenza di cause di incompatibilità, non incidendo sui requisiti di capacità del giudice, non determina la nullità del provvedimento adottato dal giudice ritenuto incompatibile, ma costituisce esclusivamente motivo di ricusazione, da far valere con la specifica procedura prevista dal codice di rito; né ha incidenza sulla capacità del giudice la violazione del dovere di astensione, che non è causa, pertanto, di nullità generale ed assoluta ai sensi dell’art. 178, lett. a ], c.p.p., ma costituisce anch’essa esclusivamente motivo, per la parte, di ricusazione del giudice non astenutosi. [ Nell’affermare detto principio la Corte ha precisato che il difetto di capacità del giudice di cui all’art. 178, lett. a ], c.p.p., deve essere inteso quale mancanza dei requisiti occorrenti per l’esercizio delle funzioni giurisdizionali e non anche come difetto delle condizioni specifiche per l’esercizio di tali funzioni in un determinato procedimento ].
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Testo massima n. 2
Nel giudizio di rinvio conseguente all’annullamento di un provvedimento del tribunale del riesame da parte della Corte di cassazione, non è applicabile la disposizione di cui all’art. 309, decimo comma, c.p.p., secondo la quale l’ordinanza che dispone la misura coercitiva perde immediatamente efficacia se la decisione sulla richiesta non interviene entro il termine di dieci giorni dalla ricezione degli atti.
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