14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 4831 del 28 aprile 1994
Testo massima n. 1
Chi riferisca notizie in merito ad indagini giudiziarie sul conto di altro soggetto, apprese durante rapporti sessuali con una funzionaria della procura della Repubblica, risponde di concorso nel reato di cui all’art. 326 c.p., sussistendo un contributo causale dato dal privato alla divulgazione del segreto di ufficio, nella forma della istigazione o della determinazione.
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Testo massima n. 2
Poiché, a norma dell’art. 267, comma 3, c.p.p., il decreto del P.M., che dispone la intercettazione deve indicare le modalità e la durata delle operazioni, con il termine modalità il legislatore non ha inteso riferirsi alle operazioni tecnico manuali ma alla scelta del tipo tra quelli previsti dalla norma regolatrice, alla individuazione del soggetto passivo e dell’ambiente ove il procedimento dovrà svolgersi.
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