14 Mag Cassazione penale Sez. Unite sentenza n. 33752 del 2 agosto 2013
Posted at 15:23h
in Massimario
Testo massima n. 1
Il giudice di appello, dopo aver escluso una circostanza aggravante o riconosciuto un’ulteriore circostanza attenuante in accoglimento dei motivi proposti dall’imputato, può, senza incorrere nel divieto di “reformatio in peius”, confermare la pena applicata in primo grado, ribadendo il giudizio di equivalenza tra le circostanze, purchè questo sia accompagnato da adeguata motivazione.
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