14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 1112 del 6 febbraio 1997
Testo massima n. 1
In tema di applicabilità dell’aggravante del «nesso teleologico» [ art. 61, n. 2, c.p. ] al delitto di corruzione propria, l’aggravante de qua non è configurabile rispetto ad illeciti penali — quali l’omissione di atti di ufficio, l’abuso di ufficio, l’omissione di rapporto, la rivelazione di segreti di ufficio, ecc. — che alla corruzione sono legati da immediato rapporto esecutivo, in forme intrinsecamente espressive della violazione dei doveri d’ufficio. Per contro, essa ben può applicarsi, a quelle altre trasgressioni di natura penale [ il concorso in contrabbando, nel falso, nell’associazione per delinquere, ecc. ] che, pur indirettamente ed in via mediata derivanti dallo stesso fatto corruttivo, si pongano oltre le forme tipiche direttamente esplicative della violazione degli stessi doveri, attingendo l’offesa di ulteriori e diversi interessi protetti. [ Nella fattispecie la Corte ha ritenuto applicabile l’aggravante in oggetto giudicando sussistente il «nesso teleologico» tra il reato di corruzione propria e quello di evasione tributaria, di cui alla legge 7 agosto 1982 n. 516 e succ. modif. ].
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