Cass. pen. n. 8732 del 26 febbraio 2009
Testo massima n. 1
Risponde del reato di cui agli art. 48 e 326 c.p. l'avvocato che, con modalità ingannatorie, induca l'impiegata della Procura della Repubblica ad effettuare una ricerca nel sistema Registro generale delle notizie di reato (REGE), così da fornirgli notizie di un procedimento penale ancora coperte dal segreto d'ufficio. (Nella specie, l'imputato aveva richiesto informazioni in ordine ad un altro fascicolo nella fase di cui all'art. 415 bis c.p.p., sostenendo ingannevolmente di non ricordarne il numero).