14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 544 del 19 gennaio 1998
Testo massima n. 1
Il delitto di concussione è configurabile anche quando sia il privato ad offrire al pubblico ufficiale denaro od altra utilità, quando il comportamento del privato, volto a recare vantaggio all’agente, rappresenti non già l’atto iniziale, ma costituisca la mera conseguenza di una situazione coartatrice della volontà del privato, gradatamente formatasi attraverso allusioni o maliziose prospettazioni di favoritismi o di pregiudizi futuri, a causa dei quali il privato si determina ad aderire alla richiesta implicita del Pubblico Ufficiale. [ Ha inoltre precisato la Corte che, quanto all’elemento psicologico integrativo del delitto non solo non è ipotizzata dalla fattispecie legale la necessarietà del c.d. dolo specifico, ma l’elemento soggettivo si deve ritenere incentrato — come condizione sufficiente e necessaria — nella consapevole rappresentazione del metus da parte dell’agente; il che ricorre tutte le volte che questi, consapevole della propria posizione di supremazia, abbia agito deliberatamente, oppure anche a costo di determinare quella situazione di soggezione o di condizionamento, che pone il privato di fronte all’alternativa di aderire alla richiesta ovvero di subire una conseguenza a lui comunque sfavorevole, e contraria alla legale gestione dell’ufficio o servizio pubblico ].
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