14 Mag Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 4098 del 20 marzo 1989
Testo massima n. 1
La norma dell’art. 56 c.p. non fa esclusivo riferimento alla figura tipica del reato, ma anche a quella del reato circostanziato, per cui l’estensione al tentativo delle circostanze previste per il corrispondente reato consumato comporta un problema di semplice compatibilità logico-giuridica che non tocca il principio della legalità. Infatti, ai fini della configurazione del tentativo di delitto aggravato, oltre al criterio dell’idoneità e dell’univocità degli atti e dei mezzi che possono indicare un proposito criminoso riferibile a un delitto aggravato, acquistano rilevanza e sono compatibili — e, dunque, estensibili al tentativo — tutte le circostanze, aggravanti o attenuanti, che attengono ai fini dell’azione criminosa.
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