14 Mag Cassazione civile Sez. II sentenza n. 1318 del 23 aprile 1969
Testo massima n. 1
L’art. 675 c.c. ammette l’accrescimento tra collegatari solo quando sia stato legato un medesimo oggetto e solo quando dal testamento non risulti una contraria volontà del testatore. Pertanto, l’accrescimento poggia su una volontà anche presunta, del testatore presa in considerazione dalla legge e da questa desunta da determinati elementi obiettivi, quali: a ], che la disposizione abbia uno stesso oggetto; b ] che vi sia una pluralità di soggetti chiamati all’intero, in guisa che la chiamata dell’uno costituisca limitazione per l’altro, il quale altrimenti conseguirebbe l’intero; c ] che la coniunctio re et verbis di tali chiamati sia fatta solidalmente, con una sola disposizione nello stesso testamento; d ] che non vi sia distribuzione di parti fra gli onorati. L’accertare se nei singoli casi sussistano tali condizioni ed elementi, spetta insindacabilmente al giudice di merito, trattandosi di indagine di fatto, attinente alla ricostruzione della volontà espressa o presunta del testatore.
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