14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 8505 del 29 luglio 1988
Testo massima n. 1
Nel caso di omicidio di una persona diversa e di ferimento di una persona contro la quale era diretta l’azione omicida deve, nell’offesa relativa a quest’ultima ravvisarsi una ipotesi di tentato omicidio e non già di lesione volontaria. Quando, invece, viene effettivamente uccisa la persona avuta di mira e ferita un’altra, in ordine a questa ultima offesa risulta integro il reato di lesione. Infatti, manca non solo il dolo del tentativo di omicidio, poichè la persona diversa non è neppure entrata nella sfera psichica dell’agente, ma anche e prima di tutto l’elemento materiale di questa figura delittuosa, in quanto il colpire per errore una persona, vicina a quella contro la quale sono stati esplosi i colpi, non è un atto univocamente diretto ad uccidere la persona vicina.
Articoli correlati
[adrotate group=”13″]