14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 15990 del 10 maggio 2006
Testo massima n. 1
L’art. 82 c.p., che disciplina l’aberratio ictus prevede l’errore che cade sull’oggetto materiale [ persona o cosa ] del reato, nel senso che il reato, invece di offendere il bene-interesse cui l’offesa era diretta, lede lo stesso bene-interesse di altra persona. In rapporto alla persona offesa per errore sussiste ugualmente il dolo, perché, se questo era l’originario elemento soggettivo, l’offesa di una persona invece di un’altra [ oppure l’offesa per errore anche di un’altra persona ] non vale a mutare la direzione della volontà.
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Testo massima n. 1
La circostanza attenuante del «fatto doloso dell’offeso» [ art. 62 n. 5 c.p. ] attiene direttamente al nesso di causalità tra condotta ed evento del reato, nel senso che il fatto doloso del soggetto passivo deve risultare concausa efficiente dell’evento del reato.
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