14 Mag Cassazione civile Sez. III sentenza n. 7526 del 15 maggio 2012
Testo massima n. 1
In tema di opposizione a decreto ingiuntivo soggetta al rito del lavoro [ nella specie, per controversia in materia di locazione ], qualora l’opponente, nel ricorso in opposizione, formuli istanza di chiamata in causa di terzo e il giudice, nel decreto di fissazione dell’udienza di discussione, non riservi di provvedere in merito, deve intendersi implicitamente autorizzata la chiamata medesima, cui l’opponente provvederà notificando al terzo il ricorso in opposizione e il decreto di fissazione dell’udienza; se il creditore opposto non si duole che la chiamata sia stata autorizzata senza consentirgli di interloquire e se il terzo chiamato non si duole che il ricorso in opposizione non gli consenta di intendere le ragioni azionate in monitorio, lo scopo è raggiunto ai sensi dell’art. 156, terzo comma, c.p.c. e la chiamata del terzo va considerata rituale.
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