14 Mag Cassazione civile Sez. III sentenza n. 10498 del 7 maggio 2009
Testo massima n. 1
In tema di locazione di immobili urbani adibiti ad uso non abitativo, disciplinata dalla legge sull’equo canone, la rinnovazione tacita del contratto alla prima scadenza contrattuale, per il mancato esercizio da parte del locatore della facoltà di diniego della rinnovazione stessa [ artt. 28 e 29 della legge 27 luglio 1978, n. 392 ] costituisce un effetto automatico scaturente direttamente dalla legge e non da una manifestazione di volontà negoziale. Ne consegue che, in caso di pignoramento dell’immobile e di successivo fallimento del locatore, siffatta rinnovazione non necessita dell’autorizzazione del giudice dell’esecuzione, prevista dal secondo comma dell’art. 560 c.p.c.
Articoli correlati
[adrotate group=”17″]