14 Mag Cassazione civile Sez. III sentenza n. 1606 del 23 maggio 1972
Testo massima n. 1
Negli atti processuali la volontà non ha lo stesso rilievo che negli atti di diritto sostanziale, in quanto la struttura del processo, nel quale domina l’attività dell’organo giurisdizionale, condiziona l’autonomia delle parti, vincolando gli effetti della loro attività entro schemi tipici prestabiliti, di guisa che gli atti processuali, pur essendo volontari nel loro compimento, spiegano i loro effetti secondo le modalità che a ciascun tipo la legge riconnette, senza che sia normalmente ammissibile una divergenza della manifestazione rispetto all’intenzione dell’agente.
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