14 Mag Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2860 del 16 marzo 1992
Testo massima n. 1
In tema di reati commessi all’estero e di rinnovamento del giudizio [ artt. 7 e seguenti, 11 c.p. ], la qualificazione delle fattispecie penali deve avvenire esclusivamente alla stregua della legge penale italiana, a nulla rilevando che l’ordinamento dello Stato nel cui territorio il fatto è stato commesso non preveda una persecuzione penale dello stesso fatto. Le norme in questione prevedono, infatti, limitatamente ai casi da esse contemplati e in presenza di alcune condizioni, la perseguibilità dei fatti penalmente rilevanti «secondo la legge italiana» al di là dei limiti territoriali, senza richiedere che tali fatti siano penalmente perseguiti anche nel territorio dello Stato in cui sono stati commessi. [ Nella specie, relativa a rigetto di ricorso, premesso che il principio della doppia incriminazione, invocato dal ricorrente è sancito dalla legge penale esclusivamente in tema di estradizione, è stato ritenuto del tutto indifferente che l’evasione e il porto e detenzione illegale di armi siano o non siano perseguiti penalmente nell’ordinamento della Confederazione elvetica ].
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