14 Mag Cassazione civile Sez. II sentenza n. 2207 del 30 gennaio 2013
Testo massima n. 1
Ai sensi dell’art. 1180, comma secondo, c.c., il rifiuto del creditore all’adempimento da parte del terzo, in presenza di opposizione del debitore [ la quale deve essere, a sua volta, dettata da situazioni giuridiche legittimamente tutelabili e deve ispirarsi all’osservanza del principio generale di cui all’art. 1175 c.c. ], non deve essere contrario a buona fede e correttezza; ne deriva che il giudice è abilitato a sindacare detta contrarietà ogni qualvolta il terzo alleghi e deduca in giudizio l’esercizio abusivo del rifiuto da parte del creditore [ anche in relazione alla legittimità delle ragioni dedotte dal debitore a fondamento della manifestata opposizione ], che abbia così impedito allo stesso terzo – legittimato ed interessato a soddisfare il credito per i rapporti intercorrenti con il debitore, di cui il creditore sia stato reso edotto – di pagare in sostituzione del debitore estinguendo l’obbligazione, in funzione della legittima tutela di propri eventuali diritti.
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