14 Mag Cassazione civile Sez. Lavoro sentenza n. 19270 del 8 settembre 2006
Testo massima n. 1
Il giudice di merito che ritenga la causa giunta ad un stato di semiplena probatio ha la facoltà [ ma non anche l’obbligo ] di deferire il giuramento suppletorio ai sensi del disposto dell’art. 2736 n. 2 c.c., mentre alla parte che abbia assolto in modo insufficiente al proprio onere probatorio va riconosciuto, simmetricamente, non altro che un mero interesse di fatto a quel deferimento [ ma non anche la possibilità di dolersi che l’organo collegiale non abbia, in ipotesi, esercitato il relativo potere ], così che dovrà ritenersi sindacabile soltanto la decisione positiva del giudice di ricorrere a tale mezzo istruttorio [ e solo limitatamente al profilo della adeguatezza e della correttezza logica della relativa motivazione in ordine alle circostanze della effettiva esistenza di una semiplena probatio e del maggior contenuto probatorio che si presume offerto dalla parte prescelta a prestare il giuramento ], ma non anche quella negativa di non farne uso [ in applicazione della regola generale di cui all’art. 2697 ], senza che, in quest’ultimo caso possa invocarsi la omessa motivazione di tale, discrezionale decisione. Ne consegue che è irrilevante la circostanza che il giuramento abbia per oggetto un fatto proprio della parte alla quale è deferito dovendo intendersi per fatto proprio non soltanto l’attività personale della parte ma anche ogni avvenimento esterno, ed anche i fatti e le dichiarazioni di altri soggetti, nei limiti in cui possono essere stati percepiti dal giurante medesimo poiché il giudice non ha l’obbligo di deferire il giuramento.
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