14 Mag Cassazione civile Sez. V sentenza n. 3305 del 11 febbraio 2009
Testo massima n. 1
Il principio [ introdotto dall’art. 5 del d.P.R. 9 dicembre 1996, n. 695, che ha abrogato il sesto comma dell’art. 75 del d.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917 ] in virtù del quale è consentito all’imprenditore, in sede di accertamento dell’imposta sul reddito, dedurre dal reddito imponibile anche i costi d’impresa non risultanti dalle scritture contabili non costituisce una deroga alle regole generali in tema di riparto dell’onere della prova, restando, quindi, a carico dell’imprenditore [ ovvero, dopo il suo fallimento, del curatore fallimentare ] dimostrare di avere effettivamente sostenuto i costi dei quali chiede la deduzione, prova, questa, che, ai sensi dell’art. 2709 cod. civ., non può essere fornita attraverso la mera annotazione del costo nel libro giornale.
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