16 Mar Art. 329 — Rifiuto o ritardo di obbedienza commesso da un militare o da un agente della forza pubblica
Il militare [ c.p.m.p. 2 ] o l’agente della forza pubblica, il quale rifiuta o ritarda indebitamente di eseguire una richiesta fattagli dall’Autorità competente nelle forme stabilite dalla legge, è punito con la reclusione fino a due anni.
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Aggiornato al 1 gennaio 2020Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.[adrotate group=”12″]
Massime correlate
Cass. pen. n. 38119/2009
Gli appartenenti al corpo di polizia municipale sono agenti della forza pubblica ed in quanto tali possono rendersi autori del delitto di rifiuto o ritardo di obbedienza di cui all’art. 329 c.p.
In tema di rifiuto o ritardo di obbedienza, la qualifica di agente della forza pubblica, che deve possedere l’autore del reato, presuppone che questi sia investito di un potere di coercizione diretta su persone o cose ai fini della tutela dell’ordine o della sicurezza pubblica, con la conseguenza che l’atto oggetto del rifiuto di obbedienza, per essere tipico, deve necessariamente correlarsi all’esercizio del suddetto potere coercitivo, non potendo essere sufficiente la relazione con l’espletamento di un’attività meramente amministrativa.
Cass. pen. n. 5393/2006
Tra i soggetti attivi del reato di cui all’art. 329 c.p. sono da ricomprendere, quali agenti della forza pubblica, anche gli appartenenti alla polizia municipale.
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