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Articolo 175 Codice di procedura civile — Direzione del procedimento

Articolo 175 Codice di procedura civile — Direzione del procedimento

Il giudice istruttore esercita tutti i poteri intesi al più sollecito e leale svolgimento del procedimento [ 84 disp. att. ].

Egli fissa le udienze successive e i termini entro i quali le parti debbono compiere gli atti processuali.

Quando il giudice ha omesso di provvedere a norma del comma precedente, si applica la disposizione dell’articolo 289.

L’eventuale comma dell’articolo ricompreso fra parentesi quadre è stato abrogato.

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Aggiornato al 1 gennaio 2020
Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.
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Massime correlate

Cass. civ. n. 26773/2009

Il rispetto del diritto fondamentale ad una ragionevole durata del processo (derivante dall’art. 111, secondo comma, Cost. e dagli artt. 6 e 13 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali) impone al giudice (ai sensi degli artt. 175 e 127 c.p.c.) di evitare ed impedire comportamenti che siano di ostacolo ad una sollecita definizione dello stesso, tra i quali rientrano certamente quelli che si traducono in un inutile dispendio di attività processuali e formalità superflue perché non giustificate dalla struttura dialettica del processo e, in particolare, dal rispetto effettivo del principio del contraddittorio, espresso dall’art. 101 c.p.c., da effettive garanzie di difesa (art. 24 Cost.) e dal diritto alla partecipazione al processo in condizioni di parità (art. 111, secondo comma Cost.) dei soggetti nella cui sfera giuridica l’atto finale è destinato ad esplicare i suoi effetti. (In applicazione del suddetto principio, la S.C. – avendo valutato inammissibile il ricorso principale – ha ritenuto superflua la rimessione in termini del resistente, che ne aveva fatto istanza, per il completamento della notificazione del controricorso, riconoscendo che il resistente medesimo aveva comunque avuto la possibilità di esercitare l’attività difensiva mediante partecipazione alla discussione in camera di consiglio, in relazione alla quale egli aveva ricevuto notifica dell’avviso).

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Cass. civ. n. 12388/2000

Rientra nei poteri ordinari del giudice (laddove, come nel rito del lavoro, non gli vengano attribuiti poteri istruttori ufficiosi) ed è consolidata consuetudine della «dialettica processuale», indirizzare, nella fase istruttoria, le parti o sollecitarle in ordine all’attività di produzione documentale. (Nella specie, emanato decreto ingiuntivo sulla base della copia fotostatica di un assegno bancario in sequestro penale, il giudice istruttore dell’opposizione aveva indicato all’opposto l’opportunità di produrre l’assegno in copia conforme all’originale; la S.C., in applicazione dell’esposto principio, ha escluso che il giudice avesse trasmodato dai suoi poteri istruttori).

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Cass. civ. n. 6118/1995

Nell’esercizio della sua funzione direttiva del processo il giudice istruttore ha il potere di invitare le parti a colmare eventuali lacune probatorie (nella specie, omessa produzione di decreti ministeriali), senza con ciò violare il principio dispositivo.

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Cass. civ. n. 6520/1991

Il provvedimento del giudice che, con riguardo all’udienza di istruzione della singola causa, dopo la chiusura del relativo verbale, che segna anche il momento terminale dell’udienza, abbia, su istanza di parte, disposto la riapertura del verbale stesso, implica la revoca del provvedimento già pronunciato di fissazione dell’udienza successiva con immediata trattazione della causa. Tale provvedimento, che può ricondursi al potere di direzione del procedimento che compete al giudice istruttore (art. 175 c.p.c.), non può ledere il diritto di difesa delle parti e non può pertanto prescindere dalla sua tempestiva comunicazione, in mancanza della quale, a meno che non vi sia l’accordo dei procuratori delle parti costituite o che questi non siano presenti, l’udienza così anticipata («riaperta») deve ritenersi nulla.

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Cass. civ. n. 2197/1972

Istituitosi regolarmente il rapporto processuale con la regolare costituzione delle parti, la irrituale presenza in giudizio di un procuratore non legittimato non impedisce al giudice di disporre di ufficio quegli atti (quali la consulenza tecnica) che rientrano nel suo potere di impulso a fondare su di essi e sugli elementi scaturenti dall’attività processuale delle altre parti il proprio convincimento.

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