10 Gen Art. 311 — Manifestazione del consenso
Il consenso dell’adottante e dell’adottando o del legale rappresentante [ 296, 297 ] di questo deve essere manifestato personalmente al presidente del tribunale nel cui circondario l’adottante ha la residenza [ 43 ].
L’assenso delle persone indicate negli articoli 296 e 297 può essere dato da persona munita di procura speciale rilasciata per atto pubblico [ 2699 ] o per scrittura privata autenticata [ 2702, 2703 ].
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Aggiornato al 1 gennaio 2020Il testo riportato è reso disponibile agli utenti al solo scopo informativo. Pertanto, unico testo ufficiale e definitivo è quello pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale Italiana che prevale in casi di discordanza rispetto al presente.[adrotate group=”8″]
Massime correlate
Cass. civ. n. 8575/1991
Con riguardo all’adozione ordinaria di un minore, nella normativa anteriore alla L. 4 maggio 1983, n. 184, l’errore, quale ragione di invalidità del consenso dell’adottante (art. 311 c.c.) e, quindi, del successivo provvedimento di adozione, va riscontrato con riferimento non già alla disciplina relativa ai contratti (art. 1427 e ss. c.c.), bensì a quella posta dall’ordinamento per i rapporti familiari (artt. 122, 263 e 289 c.c.). Pertanto, non assume rilievo l’errore sulle qualità dell’adottato, ma solo quello che attiene all’identificazione della persona fisica dell’adottato (salva l’ipotesi in cui l’errore cada sul fatto che l’adottato non sia un figlio dell’adottante nato fuori del matrimonio, incidendo in questo caso l’errore in una delle condizioni soggettive poste dalla legge per la pronuncia dell’adozione, ai sensi dell’art. 293 c.c.).
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