Cass. pen. n. 11294 del 9 dicembre 1993
Testo massima n. 1
Ai fini del giudizio di responsabilità in ordine al reato di cui all'art. 650 c.p. (inosservanza dei provvedimenti dell'autorità), il giudice deve sempre valutare la «legalità» del provvedimento rimasto inosservato e verificare, quindi, oltre i tradizionali vizi di legittimità, se il provvedimento corrisponda effettivamente alla funzione legale tipica assegnatagli dall'ordinamento e se, per la sua formulazione, sia, in rapporto alla particolare situazione che si intende tutelare, eseguibile nei tempi e nelle modalità prescritte. (Nella specie, in applicazione di tale principio, è stato affermato che correttamente il giudice di merito aveva escluso la legalità di una ordinanza del sindaco di un comune con la quale era stato ingiunto a proprietari di un immobile parzialmente distrutto da eventi bellici di eseguire, con urgenza, entro novanta giorni, sotto controllo di un professionista abilitato e previo deposito del relativo progetto presso l'ufficio tecnico comunale, opere di consolidamento e bonifica dell'immobile stesso; e ciò osservandosi anche, da parte della corte, che doveva presumersi l'insussistenza di pericoli di rovina, giacché altrimenti il reato configurabile sarebbe stato quello di cui all'art. 677 c.p.).