Cass. pen. n. 3651 del 22 marzo 1988

Testo massima n. 1


La sottrazione con violenza o minaccia deve essere configurata come rapina, e non come esercizio arbitrario delle proprie ragioni, nel caso in cui l'agente persegua la pretesa di recuperare danaro dato per prestazioni sessuali. Infatti, tale pretesa — come quella di ottenere il compenso pattuito per prestazioni sessuali — deriva da un contratto illecito, e quindi nullo ex art. 1343 c.c., ed è pertanto inidonea ad ottenere qualsiasi tutela giurisdizionale.

Normativa correlata