14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 40801 del 13 settembre 2018
Testo massima n. 1
Qualora nel corso del processo penale intervenga il fallimento della società costituita parte civile, non si verifica la perdita della capacità processuale del soggetto fallito se il proprio procuratore o il curatore del fallimento ometta la relativa dichiarazione in giudizio – preordinata a regolarizzare il rapporto processuale a norma dell’art. 43 legge fall. -, con la conseguenza che, in tal caso, il rapporto processuale instaurato dal fallito, anteriormente al fallimento, prosegue tra le parti originarie e non può venire meno in conseguenza dell’iniziativa dell’imputato, quale parte non legittimata a far valere eventuali questioni relative alla prosecuzione del giudizio civile in sede penale da parte del fallito giacché inerenti esclusivamente ai rapporti tra quest’ultimo e la curatela fallimentare.
Articoli correlati
[adrotate group=”23″]