14 Mag Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49224 del 26 ottobre 2017
Testo massima n. 1
In tema di misure cautelari, la continuazione tra reato associativo mafioso e reati-fine, aggravati dalla finalità mafiosa, rilevante, ai sensi dell’art. 297 cod. proc. pen., ai fini della retrodatazione del “dies a quo” della custodia cautelare, si configura solo quando i reati fine sono stati già programmati, quanto meno nelle loro linee essenziali, sin dal momento della costituzione del sodalizio criminoso. [ Nella specie, la Corte ha escluso la retrodatazione della misura per il reato di cui all’art. 416-bis cod. pen., in relazione a precedente misura emessa per un’estorsione aggravata ex art. 7 d.l. n. 152 del 1991, convertito in legge n. 203 del 1991, commessa successivamente alla costituzione del vincolo associativo genetico ].
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