14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13166 del 5 aprile 2012
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in Massimario
Testo massima n. 1
In tema di intercettazioni telefoniche, le conversazioni, intese come segni espressivi di comunicazione fra soggetti, possono costituire corpo del reato – e come tali essere utilizzate anche al di fuori dei limiti di cui all’art. 270 c.p.p. – solo se le espressioni linguistiche impiegate siano di per sé lesive di un precetto penale.
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