Cass. pen. n. 1012 del 21 maggio 1993

Testo massima n. 1


Il dovere di motivazione del decreto con il quale l'autorità giudiziaria dispone la perquisizione locale, la cui osservanza è prescritta a pena di nullità dal combinato disposto degli artt. 247, secondo comma e 125, terzo comma, c.p.p., è da considerare soddisfatto tutte le volte in cui sia possibile ricavare dal contesto del provvedimento i «fondati motivi» che fanno ritenere che in un determinato luogo possano trovarsi oggetti che possano assumere rilevanza probatoria per il reato per il quale si procede.

Testo massima n. 2


In caso di proposizione da parte del pubblico ministero di appello avverso sentenza di condanna pronunciata a seguito di giudizio abbreviato che non modifica il titolo del reato, e pertanto non appellabile da parte sua ai sensi del terzo comma dell'art. 443 c.p.p., l'impugnazione così proposta non è inammissibile ma si converte in ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 568, quinto comma, c.p.p.