14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3606 del 24 gennaio 2017
Testo massima n. 1
In tema di corruzione, configura il reato di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio – e non il più lieve reato di corruzione per l’esercizio della funzione di cui all’art. 318 cod. pen. – lo stabile asservimento del pubblico ufficiale ad interessi personali di terzi, che si traduca in atti, che, pur formalmente legittimi, in quanto discrezionali e non rigorosamente predeterminati nell’an, nel quando o nel quomodo, si conformino all’obiettivo di realizzare l’interesse del privato nel contesto di una logica globalmente orientata alla realizzazione di interessi diversi da quelli istituzionali.
Testo massima n. 1
Risponde del reato di concorso in corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e non di quello di traffico di influenze illecite il soggetto che ponga in essere un’attività di intermediazione finalizzata a creare un collegamento tra corruttore e corrotto.
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