14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 31598 del 27 giugno 2017
Testo massima n. 1
Non sussiste il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni se l’agente usa violenza sulle cose per difendere il diritto di possesso in presenza di un atto di spoglio, a condizione che tale reazione venga posta in essere nell’immediatezza dell’azione lesiva del diritto e per difendersi da un pericolo grave e imminente alla propria o altrui persona [ Fattispecie nella quale la Corte ha escluso la configurabilità Non sussiste il delitto di esercizio arbitrario delle proprie ragioni se l’agente usa violenza sulle cose per difendere il diritto di possesso in presenza di un atto di spoglio, a condizione che tale reazione venga posta in essere nell’immediatezza dell’azione lesiva del diritto e per difendersi da un pericolo grave e imminente alla propria o altrui persona [ Fattispecie nella quale la Corte ha escluso la configurabilità del reato, essendo accertato che la condotta contestata all’imputata – la quale aveva approfittato della momentanea assenza della coinquilina per chiudere dall’interno la porta dell’abitazione – era stata commessa al fine di conseguire l’auto-reintegrazione nel possesso dell’appartamento a seguito di uno spoglio arbitrario e che tale reazione era stata attuata quando ancora era in corso lo spoglio ]. del reato, essendo accertato che la condotta contestata all’imputata – la quale aveva approfittato della momentanea assenza della coinquilina per chiudere dall’interno la porta dell’abitazione – era stata commessa al fine di conseguire l’auto-reintegrazione nel possesso dell’appartamento a seguito di uno spoglio arbitrario e che tale reazione era stata attuata quando ancora era in corso lo spoglio ].
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