14 Mag Cassazione penale Sez. III sentenza n. 47666 del 19 novembre 2014
Testo massima n. 1
Nel caso in cui il Pubblico Ministero proceda, sulla base delle dichiarazioni testimoniali della persona offesa, a contestare all’imputato un reato concorrente ai sensi dell’art. 517 cod. proc. pen., tali dichiarazioni possono essere legittimamente utilizzate dal giudice per la decisione qualora il difensore si sia limitato a prendere atto della contestazione suppletiva, senza chiedere, ai sensi dell’art. 519, commi 2 e 3, cod. proc. pen., di effettuare un controesame della persona offesa specificamente relativo all’oggetto della suddetta contestazione.
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