14 Mag Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36135 del 5 ottobre 2011
Testo massima n. 1
In tema di reati contro la persona, l’omicidio preterintenzionale si configura allorquando l’azione aggressiva dell’autore del reato sia diretta soltanto a percuotere la vittima o a causarle lesioni, così che la morte costituisca un evento non voluto, ancorché legato da nesso causale alla condotta dell’agente; pertanto, quando la lesione produttiva dell’evento letale sia recata per mezzo di un’arma, l’accertamento del fine perseguito dall’agente deve essere attuato tenendo conto del tipo dell’arma, della reiterazione e direzione dei colpi, della distanza di sparo, della parte vitale del corpo presa di mira e di quella concretamente attinta. [ Fattispecie in cui la Corte ha ritenuto la sussistenza di un omicidio volontario in considerazione della direzione impressa al colpo di pistola, rivolto verso il torace, e, quindi, verso le parti vitali allocate in tale sede, nonché dell’utilizzo di micidiali armi da fuoco e della limitata distanza fra lo sparatore e la vittima ].
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