14 Mag Cassazione penale Sez. V sentenza n. 25516 del 12 giugno 2003
Testo massima n. 1
La prova scritta del candidato di un pubblico concorso costituisce atto pubblico e non già scrittura privata, ove sia redatta su fogli appositamente timbrati, firmati e progressivamente numerati dai componenti della commissione. Tali incombenti rappresentano, infatti, il risultato di un’attività di controllo posta in essere dal pubblico funzionario, nell’esercizio delle funzioni a lui demandate, al fine di attestare la genuinità e la provenienza delle scritturazioni che il candidato è abilitato ad apporre sui fogli appositamente vistati e numerati. Sicché, non essendo concepibile che nello stesso atto possano coesistere due distinte nature [ una, pubblica per la parte contenente le dette attestazioni, e l’altra privata, per la parte grafica redatta dallo stesso candidato ] deve ritenersi che il carattere pubblico informi l’intero documento, dato il contesto unitario ed inscindibile, e dunque anche nella parte relativa alla componente grafica proveniente dal privato cittadino ].
Articoli correlati
[adrotate group=”13″]