14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 13512 del 25 novembre 1999
Testo massima n. 1
Non ricorrono gli estremi del reato di peculato nel comportamento di un funzionario pubblico [ soprintendente per i beni culturali e architettonici ], autorizzato dall’ente proprietario [ Ministero dei beni culturali ] di un immobile monumentale a usufruire di un alloggio di servizio all’interno dello stesso, occupandolo immediatamente, salvo perfezionare il rapporto sotto il profilo del quantum debeatur con l’intendente di finanza, per quel che concerne i consumi dell’acqua, dell’elettricità e del telefono effettuati prima della regolarizzazione della sistemazione alloggiativa. L’autorizzazione a usufruire di una porzione dell’edificio per gli scopi anzidetti comprende, invero, necessariamente, la facoltà di utilizzare quanto è necessario per soddisfare le esigenze abitative, cioè le cose, le energie e i servizi propri di un insediamento civile, e quindi l’acqua, l’elettricità e il telefono. Né ha rilevanza il fatto che nella determinazione del canone si dovesse tener conto del prezzo di detti servizi e che l’interessato si sia mostrato negligente nel sollecitare tale determinazione.
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