14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23066 del 4 giugno 2009
Testo massima n. 1
Integra il delitto di peculato l’utilizzazione di denaro pubblico accreditato su un capitolo di bilancio intestato a “spese riservate”, quando non si dia una giustificazione certa e puntuale del suo impiego per finalità strettamente corrispondenti alle specifiche attribuzioni e competenze istituzionali del soggetto che ne dispone, tenuto conto delle norme generali della contabilità pubblica, ovvero di quelle specificamente previste dalla legge. [ Nella fattispecie, relativa a prelievi effettuati dai presidenti di una regione su fondi riservati accreditati in un capitolo del bilancio regionale, la S.C. ha qualificato il fatto come peculato e non come abuso d’ufficio, precisando che quest’ultimo è configurabile nel solo in caso in cui la spesa avvenga per finalità diverse da quelle specificamente previste, ma riconducibili comunque alle attribuzioni proprie del ruolo istituzionale svolto ].
Articoli correlati
[adrotate group=”13″]