14 Mag Cassazione penale Sez. III sentenza n. 14954 del 13 aprile 2015
Testo massima n. 1
In tema di intercettazione di conversazioni o comunicazioni, il presupposto della sussistenza dei gravi indizi di reato, non va inteso in senso probatorio [ ossia come valutazione del fondamento dell’accusa ], ma come vaglio di particolare serietà delle ipotesi delittuose configurate, che non devono risultare meramente ipotetiche.
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Testo massima n. 2
Nel caso di pluralità di reati – unificati dal vincolo della continuazione – la durata della pena accessoria secondo il criterio fissato dall’art. 37 cod. pen. va determinata con riferimento alla pena principale inflitta per la violazione più grave, con l’eccezione dell’ipotesi di continuazione fra reati omogenei, nella quale l’identità dei reati unificati comporta necessariamente la applicazione di una pena accessoria per ciascuno di essi, di modo che la durata complessiva va commisurata all’intera pena principale inflitta con la condanna, ivi compreso l’aumento per la continuazione, ferma restando in ogni caso la necessità di rispettare il limite edittale massimo previsto per la specifica sanzione accessoria da applicare. [ Fattispecie in tema di pena accessoria del ritiro della patente di guida prevista dall’art. 85 d.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 ].
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