Cass. pen. n. 3331 del 16 marzo 2000
Testo massima n. 1
Il bene tutelato dal reato ex art. 485 c.p., è costituito dalla fiducia che i consociati ripongono nella sicurezza della circolazione dei documenti e nella protezione degli specifici interessi connessi con la loro genuinità ed integrità; ne consegue che la consumazione del reato prescinde dal verificarsi di un pregiudizio di natura patrimoniale.