14 Mag Cassazione penale Sez. Unite sentenza n. 35488 del 24 settembre 2007
Testo massima n. 1
Il delitto di falsa attestazione del privato di cui all’art. 483 c.p. può concorrere — quando la falsa dichiarazione sia prevista di per sé come reato — con quello della falsità per induzione in errore del pubblico ufficiale nella redazione dell’atto al quale la attestazione inerisca [ artt. 48 e 479 c.p. ], sempre che la dichiarazione non veridica del privato concerna fatti dei quali l’atto del pubblico ufficiale è destinato a provare la verità. [ Fattispecie nella quale gli imputati avevano partecipato alla licitazione per l’appalto di lavori di costruzione, allegando alla domanda di ammissione le false dichiarazioni sostitutive di certificazione della loro iscrizione all’Albo nazionale costruttori, richieste dal bando di gara; i successivi atti deliberativi dell’aggiudicazione dell’appalto erano stati redatti sulla base delle anzidette dichiarazioni, facenti fede di quanto dichiarato ].
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Testo massima n. 1
Il falso ideologico in documenti a contenuto dispositivo può investire le attestazioni, anche implicite, contenute nell’atto e i presupposti di fatto giuridicamente rilevanti ai fini della parte dispositiva dell’atto medesimo, che concernano fatti compiuti o conosciuti direttamente dal pubblico ufficiale, ovvero altri fatti dei quali l’atto è destinato a provare la verità.
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