14 Mag Cassazione penale Sez. V sentenza n. 3952 del 3 aprile 1992
Testo massima n. 1
Nel reato di lesioni volontarie la previsione o la prevedibilità dell’evento integrante una delle circostanze aggravanti di cui all’art. 583 c.p. [ e, conseguentemente, la valutabilità della stessa a carico dell’agente, ai sensi del disposto dell’art. 59, secondo comma, c.p. ], deve ritenersi sussistere quando la condotta dell’agente [ qualità del mezzo adoperato, direzione, violenza, reiterazione dei colpi ] di per sé riveli l’intenzione di arrecare notevole danno. Nel caso in cui la condotta non assuma i caratteri di cui sopra, la valutazione della prevedibilità deve essere fatta da caso a caso, e, quando all’esito grave o gravissimo concorrano particolari condizioni fisiche o di salute della persona offesa, occorre tener conto, oltre che della situazione «apparente» che riveli le particolari condizioni di cui sopra, di quella prevedibile in relazione all’età, al sesso e a quant’altro nel caso specifico possa ragionevolmente essere preso in considerazione ai fini di cui sopra.
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