14 Mag Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2425 del 19 febbraio 1990
Testo massima n. 1
Nel reato di esercizio arbitrario delle proprie ragioni restano assorbiti solo quei fatti che, pur costituendo di per sè stessi reato, rappresentano elementi costitutivi del primo: tali sono il danneggiamento, rispetto all’ipotesi di cui all’art. 392 c.p., e le minacce o le semplici percosse, rispetto all’ipotesi di cui all’art. 393 stesso codice. Se la violenza eccede tali limiti, i reati in tal modo commessi danno luogo ad autonome responsabilità penali, concorrenti eventualmente col reato di ragion fattasi, ove sussista il dolo specifico proprio di quest’ultimo. [ Fattispecie in tema di sequestro di persona e lesioni consumati in danno del debitore, per ottenere l’adempimento dell’obbligazione ].
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