14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 10743 del 21 settembre 1999
Testo massima n. 1
Quando una persona, che non sia concorrente nel reato di furto, sottrae al controllo dell’autorità la cosa oggetto del delitto, al fine di verificare se ricorra l’ipotesi di favoreggiamento reale o quella di favoreggiamento personale occorre indagare sulla volontà dell’agente per accertare se egli abbia voluto nascondere o distruggere la cosa medesima: nella prima ipotesi deve ritenersi la sussistenza del favoreggiamento reale, mirando la condotta a non far perdere la cosa; ricorre, invece, l’ipotesi del favoreggiamento personale in caso di distruzione, in quanto il comportamento ha lo scopo di aiutare altri a eludere le investigazioni dell’autorità.
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