14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 2288 del 15 giugno 1994
Testo massima n. 1
La conversione delle pene della multa e dell’ammenda non eseguite per insolvibilità del condannato in libertà controllata o in lavoro sostitutivo è disciplinata non già dall’art. 135 c.p. sibbene dagli artt. 136 c.p. e 102 della L. 24 novembre 1981, n. 689, il quale ultimo articolo dispone, al comma 3, che il ragguaglio è effettuato sulla base, rispettivamente, di lire 25.000 o di lire 50.000 per giorno o frazione di giorno. E poiché il citato art. 102 della L. n. 689/1981 non è stato modificato dalla L. 5 ottobre 1993, n. 402, che ha modificato invece soltanto l’art. 135 c.p. [ prescrivendo che il ragguaglio, ai fini ivi previsti, abbia luogo calcolando lire 75.000 per ogni giorno di pena detentiva ], ne deriva che la conversione in argomento deve continuare ad essere effettuata sulla base del criterio di ragguaglio tuttora indicato nello stesso art. 102. [ In motivazione la Corte ha altresì rilevato che la identità, prima dell’intervento della L. n. 402/1993, fra i criteri quantitativi di ragguaglio di cui all’art. 135 c.p. e quelli di cui all’art. 102 della L. n. 689/1981 non implica che la modifica normativa dei primi debba estendersi anche ai secondi, e che la non estensione trova conferma anche nel fatto che la modifica non prende in esame il ragguaglio ai fini del lavoro sostitutivo ].
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