14 Mag Cassazione civile Sez. III sentenza n. 23815 del 16 novembre 2007
Testo massima n. 1
Nelle controversie soggette al rito di cui agli artt. 409 e segg. c.p.c. l’inosservanza dell’onere, posto dall’art. 418 c.p.c. a carico del convenuto, di chiedere la fissazione di una nuova udienza comporta la decadenza dalla riconvenzionale e l’inammissibilità di questa, decadenza che non è sanata dall’emissione da parte del giudice, in difetto della specifica istanza, del decreto di fissazione della nuova udienza o dall’accettazione del contraddittorio ad opera della controparte o per aver quest’ultima sollevato l’eccezione esclusivamente nel corso del giudizio di appello e che, attenendo alla regolarità del contraddittorio, è rilevabile anche d’ufficio dal giudice in ogni stato e grado del processo; tale principio trova applicazione anche qualora la domanda riconvenzionale sia proposta dall’attore nei confronti del convenuto [ cosiddetta reconventio reconventionis ], atteso che una corretta lettura dello stesso art. 418 c.p.c. impone di ritenere che in tal caso l’attore è soggetto agli stessi obblighi e alle medesime preclusioni previste per il convenuto che proponga una domanda riconvenzionale.
Articoli correlati
[adrotate group=”17″]