14 Mag Cassazione civile Sez. I sentenza n. 383 del 15 gennaio 1999
Testo massima n. 1
Il giudice di merito, nell’esercizio del suo potere di interpretazione e qualificazione giuridica della domanda, non è in alcun modo condizionato dalle formule adottate in concreto dalla parte, dovendo egli tener conto, al fine di identificare correttamente l’oggetto sostanziale della emananda pronuncia [ desumibile dalla situazione dedotta in causa e dalle eventuali precisazioni formulate nel corso del giudizio ], del solo contenuto effettivo della pretesa [ oltre che del provvedimento richiesto in concreto ], senza conoscere altri limiti che quelli del rispetto del principio di consonanza tra il chiesto ed il pronunciato [ principio affermato dalla S.C. nel confermare la pronuncia con cui il giudice di appello, in accoglimento del petitum sostanziale del convenuto in riconvenzionale — che chiedeva accertarsi, in base ai bilanci, l’entità della propria quota di socio con condanna del consocio alla restituzione delle somme a questi corrisposte in eccedenza — aveva condannato l’attore alla restituzione di quanto ricevuto in eccedenza a titolo di indebito oggettivo parziale, così modificando la pronuncia di primo grado del tribunale, che aveva invece fondato la medesima condanna alla restituzione su di un presunto dolus incidens dell’attore ].
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