14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3600 del 2 novembre 1993
Testo massima n. 1
In tema di riconoscimento della continuazione in sede esecutiva, incombe all’interessato indicare i reati ai quali il nesso della continuazione si riferisce, senza che si debba ritenere sussistente a suo carico l’onere di provare l’unitarietà del disegno criminoso, spettando al giudice dell’esecuzione individuare i dati sostanziali di possibile collegamento, con approfondita disamina dei casi giudiziari acquisendo di ufficio le copie delle sentenze o dei decreti irrevocabili [ art. 186 att. c.p.p. ] se non già allegate alla richiesta prevista dall’art. 671, primo comma, c.p.p., che può provenire dal condannato o dal pubblico ministero.
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