14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 10331 del 15 novembre 1993
Testo massima n. 1
Perché possa parlarsi di tentativo di omicidio è necessario che l’azione sia non solo orientata a cagionare la morte, ma anche obiettivamente idonea a provocare l’evento, a mettere cioè in pericolo il bene giuridico tutelato, che è la vita e non l’incolumità fisica; tale idoneità, poi, va valutata con riferimento al contesto delle circostanze concrete in cui il fatto si verifica. Se l’atto criminoso nella sua capacità causale non è adeguato alla produzione dell’evento ogni possibilità di una sua realizzazione viene meno e, pertanto, l’atto deve ritenersi inidoneo. [ Nella specie, relativa ad annullamento con rinvio di sentenza di condanna, la Suprema Corte ha ritenuto che i giudici di merito non avevano valutato le circostanze concrete in cui si era verificato l’episodio e cioè avere l’imputato sparato contro l’autovettura dietro alla quale era nascosto un agente di polizia ].
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