14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 3207 del 18 marzo 1992
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in Massimario
Testo massima n. 1
Nell’accertamento dell’esistenza dell’animus necandi, il movente dell’azione, elemento di natura soggettiva, costituisce un fattore sussidiario. Esso è cosa diversa dal dolo e pertanto la prova della volontà omicida può essere bene desunta dagli aspetti oggettivi del fatto, quando le caratteristiche e modalità dell’azione rendono evidente l’intenzione di uccidere.
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