14 Mag Cassazione penale Sez. I sentenza n. 5182 del 28 aprile 1987
Testo massima n. 1
In tema di omicidio volontario, ai fini dell’accertamento del dolo, valore significante deve attribuirsi alle circostanze oggettive che accompagnano la condotta, alle modalità di esse, alla natura del mezzo usato, alle parti del corpo attinte dall’attività aggressiva del colpevole, alla eventuale reiterazione dei colpi ed alla assenza di elementi di segno contrario. Ne consegue che risponde del delitto in esame colui che punti il fucile contro il corpo della vittima; prima di sparare disinneschi la sicura; esploda il colpo da distanza non superiore a tre metri; attinga l’emitorace sinistro, zona cardiaca, della vittima, in quanto mostra di aver agito coscientemente e volontariamente con l’intenzione di uccidere, ossia egli abbia preveduto e voluto l’evento letale quale conseguenza della sua condotta.
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