14 Mag Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 2882 del 11 dicembre 1998
Testo massima n. 1
Al fine di evitare che i provvedimenti di perquisizione e sequestro si trasformino in strumenti di ricerca della notitia criminis è necessario che essi individuino, almeno nelle linee essenziali, gli oggetti da sequestrare con riferimento a specifiche attività illecite, onde consentire che la perquisizione e il conseguente sequestro siano eseguiti non sulla base di semplici congetture, ma trovino giustificazione in concrete ipotesi di reato rinvenibili in fatti addebitati a un determinato soggetto, e permettere, inoltre, la verifica, in caso di «cose pertinenti al reato», della sussistenza delle esigenze probatorie, ovvero, qualora tali esigenze siano in re ipsa, della effettiva possibilità di qualificazione di «corpo del reato» delle cose apprese, attraverso l’accertamento dell’immediatezza descritta dal secondo comma dell’art. 253 c.p.p. tra esse e l’illecito penale.
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